Separazione: spese ordinarie e straordinarie

MI SONO SEPARATO DA MIA MOGLIE ED IL TRIBUNALE HA STABILITO,  OLTRE AL MANTENIMENTO PER I FIGLI, LA CONTRIBUZIONE AL 50% DELLE SPESE STRAORDINARIE. COME FACCIO A DISTINGUERE LE SPESE STRAORDINARIE DA QUELLE ORDINARIE RICOMPRESE NELL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO ?

La distinzione tra le spese straordinarie e quelle ordinarie è una delle questioni più spinose in materia di separazioni e divorzi, posto che non esiste una regolamentazione specifica della materia e la riconduzione delle spese sostenute per i figli, nell’una piuttosto che nell’altra categoria, è rimessa all’interpretazione di giurisprudenza, dottrina ed a quella degli operatori di settore.

In generale la giurisprudenza considera straordinarie le spese che non rientrino nelle normali esigenze e consuetudini di vita dei figli, che non siano ricorrenti, quantificabili e/o determinabili in anticipo. Tali spese devono far fronte a situazioni imprevedibili o eccezionali. Purtroppo, detto criterio generale, non aiuta nei casi concreti.

I tribunali si sono dotati di protocolli specifici per la disciplina della materia (si veda ad esempio quello del Tribunale di Roma ), nonostante ciò, sussistono differenze di valutazione; si può asserire che oggi, gli indirizzi maggioritari relativi alle questioni più frequenti, reputano straordinarie le spese ludico-sportive-ricreative per: acquisto di un pc, corsi extrascolastici e musicali, attività sportive e vacanze, così come i corsi all’estero; le spese sanitarie per: fisioterapia, cure dentistiche, acquisto di occhiali ed apparecchi ortodontici, interventi chirurgici e trattamenti di psicoterapia; le spese scolastiche-educative per: lo sport, le ripetizioni, i viaggi di studio all’estero.

Ovviamente l’elencazione sopra effettuata non è esaustiva e deve venire valutata caso per caso.

In definitiva, in un contesto così “movimentato” e privo di certezze assolute, sarà rimesso al buon senso degli ex coniugi e di chi li assiste nella vicenda processuale, il trovare un giusto punto di equilibrio, che salvaguardi l’interesse supremo di non far mancare nulla ai figli.

Avv. Ezio Lucchetti

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