Cosa succede se non rispetto il decreto #iorestoacasa?

AGGIORNAMENTO: il presente articolo è stato superato a seguito della pubblicazione del Decreto Legge 25 marzo 2020, n. 19. Qui le novità.

Cosa succede se non rispetto il decreto #iorestoacasa?

Con il Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020, così detto decreto #iorestoacasa, sono state estese a tutta Italia le limitazioni previste dal dpcm dell’8 marzo 2020 relative agli spostamenti ed agli assembramenti al fine di evitare il diffondersi del contagio del Covid-19, meglio noto come coronavirus.

Oggi, quindi, tutti siamo obbligati ad evitare ogni spostamento (anche all’interno del comune di residenza), salvo che gli spostamenti stessi siano motivati  da comprovate esigenze lavorative  o  situazioni  di  necessità,  ovvero si tratti di spostamenti per motivi di salute.

Sul sito del Governo è presente una sezione FAQ all’interno della quale viene spiegato nel dettaglio quali siano i comportamenti permessi e quali quelli vietati, nonché come sia necessario comportarsi in caso di necessità di effettuare spostamenti.

Nell’eventualità in cui, usciti di casa, si venga fermati dagli organi preposti al controllo del territorio, si dovrà esibire una autocertificazione (autocertificazione coronavirus) nella quale siano indicati i motivi dello spostamento.

Ma cosa succede se non si rispetta il decreto #iorestoacasa e, quindi, si effettuano spostamenti non giustificati da comprovate esigenze lavorative, ovvero situazioni di necessità o motivi di salute? Cosa succede se si viene sorpresi in luogo pubblico in compagnia di altre persone senza il rispetto della distanza di sicurezza?

Non rispettando il Decreto #iorestoacasa, oltre a mettere in pericolo la salute propria e quella di tutti i soggetti con cui si viene in contatto, si realizza un comportamento integrante la contravvenzione di cui all’art. 650 c.p. a norma del quale è punito chiunque non osservi un provvedimento legalmente dato dall’Autorità  per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene. La pena prevista, se il fatto non costituisce un più grave reato è quella dell’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a duecentosei euro.

Questo vuol dire che, nell’eventualità in cui si venga sorpresi a violare il Decreto #iorestoacasa, si verrà denunciati a piede libero e si verrà iscritti nel registro delle notizie di reato per poi essere oggetto di un decreto penale di condanna ovvero, a discrezione del P.M.,  di un vero e proprio processo penale

La violazione del Decreto #iorestoacasa, quindi, non comporta semplicemente l’obbligo di pagare una sanzione, come potrebbe essere quella dovuta per la violazione delle norme del codice della strada, ma determina l’inizio di un procedimento penale all’esito del quale potrebbe essere emesso un provvedimento di condanna con effetti e conseguenze ben più gravi del semplice esborso di denaro (menzione nel casellario giudiziale ovvero non menzione ma sospensione condizionale della pena per un periodo di tre anni).

Ben più gravi le conseguenze derivanti dalle false dichiarazioni nel modulo di autocertificazione. In questo casa, infatti, si commetterebbe il reato di cui all’art. 495 c.p. a norma del quale è punito con la pena da 1 a 6 anni chiunque dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale l’identità, lo stato o altre qualità della propria o dell’altrui persona.

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